Storia e cultura

Innumerevoli le attrattive culturali a partire dalle testimonianze storiche lasciate prima dagli Etruschi e dai Romani, successivamente in epoca rinascimentale dalla celebre famiglia dei Gonzaga che proprio qui nel fresco del dolce clima dei colli amava ritirarsi nonché testimonianze di eventi storici più recenti, quali le Battaglie risorgimentali.

Grazie alla sua particolare collocazione geografica di collegamento tra l’area alpina e la pianura padana, Peschiera ha giocato nel corso della storia un ruolo di rilevante importanza. Da sempre l’area è stata al centro di scambi e commerci. I primi insediamenti in questa zona sono datati intorno all’età del Bronzo, di cui rendono testimonianza alcuni siti palafitticoli e diversi reperti archeologici.
La città romana, dal nome di Arilica era situata nell’attuale centro storico. Plinio il Vecchio, riguardo alla città, descrive l’abbondanza del pescato complice l’uscita dell’acqua dal lago verso il fiume Mincio. Sembra che lo stemma comunale nasca proprio da queste condizioni favorevoli, due anguille d’argento con una stella d’oro. Le prima mura difensive risalgono all’alto medioevo. Nel 1815, al Congresso di Vienna, passò al Regno Lombardo-Veneto. Entro così a far parte del poderoso sistema difensivo del Quadrilatero. Fu conquistata dai piemontesi il 30 maggio 1848, ma passò all’Italia solo nel 1866 con il trattato di Praga, dopo la III guerra d’indipendenza.

Nei pressi di Sommacampagna sono stati trovati in loc. Palù reperti dell’età della pietra e i pali di sostegno di alcune palafitte. Numerosi sono anche i reperti di epoca romana (il paese si chiamava Summa Campanea) i più rilevanti sono tuttora osservabili presso l’antica pieve di Sant’Andrea al Cimitero e di San Pietro, luoghi ove sorgevano templi pagani.

Del marzo 1185 è il primo documento che accenna a Custoza.
Secondo la leggenda di Tommaso da Celano, nel 1220 passò da Sommacampagna San Francesco d’Assisi, il quale presso l’oratorio di Santa Maria da Monte (ora Madonna di Monte, a Sommacampagna) costruì una prima comunità di frati minori.

Il feudo di Custoza, a quell’epoca era di proprietà di Andrea degli Specchi di Verona, detto “il Formaggiaio (Formaieris)”, al quale subentrò Martino Faenza, cui spettò dopo il vicariato della zona.

Nel 1436 Francesco Gonzaga occupò anche i territori di Sommacampagna e Custoza e due anni dopo si abbattè sulla zona il flagello della peste.
Nel 1500 Sommacampagna e Custoza svilupparono la coltivazione dei gelsi e il commercio della lana e della seta.
Nel 1535 la parrocchia di Custoza si stacca da S. Andrea di Sommacampagna e la popolazione di Sommacampagna dalla chiesa di S. Andrea si porta all’attuale centro del paese.

Villa Pignatti Morano

In posizione dominante sulla piana di Villafranca, la seicentesca Villa Pignatti, classica Villa Veneta di proprietà dei Conti Ottolini, signori di Custoza fin dagli inizi del XVIII secolo.
L’edificio viene ampliato e sopraelevato alla fine del XIX secolo e successivamente restaurata negli anni Trenta dagli attuali proprietari, la famiglia Pignatti Morano. 

L’edificio ha due facciate: la prima verso la strada, l’altra ad oriente, preceduta daun giardino all’italiana, inserito nell’Elenco dei Giardini Storici del Piano di Area del Quadrante Europa, da limonaie e da un viale di cipressi.
All’interno della proprietà un bel bosco di latifoglie con robinie, un oliveto e vigneti. All’interno della villa vi sono eleganti sale con pareti dipinte e soffitti a cassettoni decorati.
Nella cappella è conservato intatto l’arredo seicentesco.
Nel corso della III guerra d’Indipendenza, anche la villa, residenza dei Conti Ottolini, fu teatro di scontri.
Il 24 giugno 1866, il suo parco, che in tempi di pace era teatro di battute di caccia, fu percorso da soldati di entrambi gli eserciti in guerra. Le sale della villa videro ospiti, nel novembre del 1822, i monarchi europei, riuniti a Verona per rafforzare i vincoli della Santa Alleanza.

La villa non è visitabile ma è ben visibile da via Bellavista.

C’era una volta un castello a Custoza

Sotto la dominazione degli Scaligeri, nel 1342, sui colli di Custoza venne costruito un castello in una contrada adiacente l’osteria Bella Vista. C’è traccia negli archivi di Verona della richiesta di rimborso per la costruzione del castello stesso.
Qualche pietra è rimasta, ma i resti sono in proprietà privata.
Nel 1406 Custoza è registrata in un libro della Camera fiscale di Verona, per il pagamento del dazio su vino, carni e bestiame.